soap opera

Soap Opera è una saponetta che mette la società odierna di fronte alla fede. Il progetto verte a rompere gli schemi della sorpresa con un forte impatto emotivo creando un valore simbolico e di riflessione in chi lo utilizza.

Sia il gioco che il dono creano e alimentano relazioni tra le persone e talvolta tra le persone e la natura.
In un mondo come il nostro in cui la fisicità è sempre più annullata nell’isolamento dei social oppure confinata in spazi omologati come palestre o scuole di ballo, è interessante occuparsene immaginandola come una esperienza da praticare liberamente nelle nostre case, magari pensando al gioco, per cercare di attivare desideri, sfide e nuove complicità.
Pensiamo allora un gioco che privilegi i tempi personali, la scoperta e la sorpresa, che rinnovi ogni volta il piacere di una esperienza.

Così come il dono.
Ma la bellezza di un dono non è forse la bellezza di un evento, di una esperienza che coinvolge chi lo sceglie e chi lo riceve?
Cosa significa quindi progettare un dono?
Forse progettare l’intimità, la serenità, l’utopia, la poesia, il sorriso.
Forse.
O invece, all’opposto, comunicare l’insoddisfazione e la protesta…

Proprio partendo da questa frase ho creato Soap Opera, un oggetto che mette in azione molti dei nostri sensi: l’olfatto, il tatto e la vista.
L’ispirazione mi è stata data dal contrasto tra la società odierna, veloce e impegnata in contrapposizione alla fede che c’è in ognuno di noi e che è stata messa da parte a causa degli input continui che riceviamo dal mondo in cui siamo immersi.

Tecnica: colaggio in stampi
Materiali: sapone, porcellana
Dimensioni: 85 mm x 55 mm
Anno: 2018